Riflessioni
Un
oceano di gioia è dentro di noi
In
ogni essere umano, nel profondo del suo cuore, nell'essenza
della sua natura, c'è un oceano di gioia illimitata, a cui può
attingere liberamente e in continuazione, giorno e notte. Questa
è la vera natura dell'uomo: pura beatitudine, senza alcun
limite né di tempo né di spazio. E' una gioia totale, uno
stato di completo appagamento, non dipendente dall'esperienza
del mondo esteriore dei sensi o dai rapporti con gli altri.
Mentre il piacere che proviamo nel mondo è legato allo spazio e
al tempo (all'oggetto del piacere e alla sua durata, che è
sempre limitata), questa beatitudine del nostro Sé interiore
non è legato né dipende da nulla, è una fonte di gioia che
sgorga continuamente, senza mai fermarsi. Eppure, pur essendo lì,
a portata di mano, più vicino a noi di qualunque altra cosa o
persona, noi continuiamo a cercare la felicità all'esterno di
noi, e rimaniamo sempre delusi, perché tutto ciò che
appartiene al mondo esteriore è limitato e finito, ha un inizio
e una fine. Infatti, quando ci innamoriamo, oppure quando
gustiamo un dolce o una pietanza saporita, o anche quando
proviamo il piacere del sesso, la nostra esperienza ha sempre un
inizio, una fase in cui cresce fino ad arrivare al vertice del
piacere o della gioia o dell'amore, e poi diminuisce fino a
svanire. L'innamoramento non è eterno, il piacere sessuale non
è eterno, il piacere del palato non è eterno. E allora, delusi
per non essere riusciti a trovare quell'appagamento totale ed
eterno che cercavamo, ci rivolgiamo ad altri tipi di esperienze,
a volte giungendo a provare droghe o esperienze molto forti...
Ma non troveremo mai la beatitudine illimitata. Soltanto quando
volgiamo la nostra consapevolezza all'interno di noi, quando
facciamo un processo di interiorizzazione (meditazione), un
viaggio nella profondità della nostra anima, solo allora
potremo giungere all'esperienza di Dio che è in noi, della
nostra vera natura: un oceano di gioia illimitata e totale. E
questo viaggio è possibile soltanto con l'aiuto di un Maestro o
Guru, cioè di qualcuno che abbia già raggiunto la meta. Questo
è l'insegnamento che ci è stato dato da tutti i saggi del
passato, che ci viene continuamente dato dai Maestri
contemporanei, questa è l'essenza dell'insegnamento del
pensiero orientale, che è principalmente rivolto all'esperienza
di Dio dentro di noi, fino a congiungerci con lui, poiché
l'unica realtà esistente è l'Essere Infinito: Pura Coscienza
di Beatitudine (Sat Chit Ananda).
La
religione universale dell'uomo
L'induismo
e la filosofia indiana sono stati mal compresi da tanta gente in
Occidente, in particolare dai detentori del potere religioso
cristiano. L'induismo è stato sempre considerato una religione
politeistica, piena di divinità strane e a volte mostruose, una
religione dove gli dei hanno spesso qualità e vizi simili a
quelli degli uomini, e dove si è molto lontani dalla concezione
"monista" delle religioni cosiddette
"superiori".
Non
si è compreso che tutte quelle raffigurazioni di divinità non
sono nient'altro che la rappresentazione degli infiniti aspetti
e qualità dell'unico Dio: il Brahman o Shiva, che è l'Essere
infinito ed eterno, unica realtà di tutto l'universo. E, mentre
nelle religioni cosiddette moniste si continua a credere a due
realtà antitetiche: Dio e Satana, il Bene e il Male, in eterna
lotta tra di loro, nell'induismo e nel pensiero indiano, si
crede che tutto l'universo è Dio, che l'uomo è Dio, che lo è
sempre stato e deve soltanto divenirne consapevole, e che questo
è il fine dell'esistenza umana: essere tutt'uno con Dio.
Soltanto quando "diverremo Infinito", o meglio
ritorneremo ad essere consapevoli della nostra realtà di Essere
Infinito, solo allora cesserà ogni sofferenza e vivremo
eternamente in uno stato di totale appagamento.
In
realtà la religione induista e il pensiero filosofico indiano
provengono da un'antichissima civiltà e sono alla base di tutte
le filosofie e religioni del mondo, di ogni tradizione e popolo,
poiché esprimono la "religione universale dell'uomo",
per cui non c'è alcun conflitto con le altre religioni e
filosofie, anzi, con la pratica della meditazione ed esplorando
la vera natura dell'uomo, ci si può avvicinare ancora di più
alla propria religione e tradizione.
Quest'antica
conoscenza viene chiamata Veda, e il sentiero che ci porta alla
realizzazione di Dio dentro di noi è il "Sanatana Dharma"
(la religione eterna),
che è formato da tanti "rami", dove si enfatizzano i
vari aspetti che vogliamo seguire per giungere all'unione (Yoga)
con Dio (aspetto fisico, mentale, emozionale...), proprio perché
si sa che ognuno di noi può essere più propenso a lavorare su
un aspetto o su un altro della propria natura.
Se
l'umanità riscoprisse i profondi valori dei Veda e del Sanatana
Dharma, e si liberasse dai pregiudizi verso la religione indù,
potrebbe cogliere i frutti di un patrimonio di conoscenza
antichissimo, sviluppato nei millenni dai Saggi e dai Maestri,
la cui funzione è proprio quella di aiutarci a realizzare Dio.
La
terra è di tutti
Il
pianeta terra in cui viviamo appartiene a tutti e tutti
dovrebbero averne cura come farebbero con la propria casa.
Nessuno ha il diritto di distruggere l'ambiente soltanto per
realizzare profitti personali ed egoistici quali l'accumulo di
ricchezze e di beni.
La
natura è molto intelligente e parsimoniosa, tende sempre a
sfruttare tutte le risorse disponibili, a riciclare persino i
rifiuti. C'è una grande intelligenza nell'uso dell'ambiente da
parte della natura. Tutto avviene in modo ciclico.
L'acqua
che cade dal cielo irrora la terra, dà nutrimento alle piante,
dissetando animali ed esseri umani, forma corsi d'acqua che si
gettano nel mare, da qui l'acqua evapora a formare le nubi e poi
ricadere sulla terra.
Così
pure le piante sono nutrimento degli animali erbivori, dell'uomo
e degli animali, persino gli escrementi servono a concimare la
terra o sono cibo di altri animali come gli scarafaggi. Ci sono
animali, come gli avvoltoi, che fanno da spazzini, poiché si
nutrono delle carcasse degli animali lasciate dai carnivori e di
tutti i rifiuti di altri animali.
Le
piante assorbono anidride carbonica ed emettono ossigeno.
L'ossigeno
è fondamentale per la vita sulla terra.
Il
giorno in cui tutte le piante (o buona parte di esse) saranno
distrutte, la riserva di ossigeno accumulata lentamente
nell'atmosfera in milioni di anni, comincerà a diminuire fino a
scomparire del tutto. E allora anche la vita sulla terra sparirà,
gli uomini e gli animali moriranno soffocati...
E
allora a cosa servirà l'accumulo di beni e di ricchezze se non
si potrà conservare il bene più grande: la vita?
C'è
una grande armonia nella natura, espressione dell'intelligenza
suprema del Divino.
Poi
arriva l'uomo e distrugge tutti questi equilibri.
Stiamo
assistendo alla distruzione dell'equilibrio climatico della
terra, all'aumento della temperatura su scala globale,
all'innalzarsi dei mari e lo sciogliersi dei ghiacciai... Tutto
a causa dell'uomo e della sua mania di trarre profitto da ogni
cosa, di sfruttare la natura distruggendola e devastandola.
L'eccessiva produzione industriale, la cementificazione e la
distruzione delle foreste, l'aumento degli autoveicoli in
circolazione sono le principali cause del cosiddetto
"effetto serra" che ha provocato questo squilibrio del
clima in tutto il mondo.
L'aumento
di anidride carbonica e di altri gas nell'atmosfera hanno creato
una cappa che impedisce ai raggi del sole di disperdersi e
tornare nello spazio dopo aver toccato la terra, proprio come
succede nelle serre, dove si mettono vetri per ottenere questo
effetto e riscaldare l'ambiente in cui crescono piante di tipo
tropicale o che hanno bisogno di un clima caldo. E così si
riscalda tutto il pianeta.
Ma
non avviene un semplice aumento della temperatura, bensì una
vera e propria rottura dell'equilibrio climatico terrestre. E
allora assistiamo alla formazione di trombe d'aria (tornado)
sempre più frequenti in Europa, dove il clima diviene più
tropicale che temperato, abbiamo estati caldissime e tempeste
inaudite, inverni con punte di freddo intenso, piogge,
grandinate, siccità, incendi e alluvioni...
E'
l'uomo la causa di tutto ciò. E' inutile prendersela con la
natura.
Finché
l'umanità continuerà a pensare in modo egoistico e correrà
solo dietro al profitto, di queste catastrofi ambientali ne
avremo ancora, sempre di più.
E
allora, risvegliamo la nostra coscienza!
Diveniamo
consapevoli che la terra è come una barca di salvataggio
nell'oceano (lo spazio vuoto, senz'aria e senza un luogo dove
andare, essendo gli altri pianeti per il momento non abitabili)!
Cerchiamo
di aver cura della nostra barca, la terra, di amarla e
rispettarla, dopotutto è lei che ci ha donato la vita!
Reincarnazione
La
concezione della reincarnazione è antica quanto l'uomo, la possiamo
trovare in tutte le forme di religione, in ogni tradizione spirituale,
sia del passato che del presente. Sebbene alcune grandi istituzioni
religiose l'abbiano esclusa dal loro credo, tutti i Maestri, i Profeti e i
Saggi di ogni tempo ne hanno parlato, in forma più o meno esplicita.
Dopotutto la reincarnazione è l'unico modo per dare un senso alle ingiustizie
sociali. Perché alcune persone nascono povere e altre ricche? Perché
alcuni sono storpi sin dalla nascita mentre altri sono in perfetta
salute? Quali peccati può aver commesso qualcuno da nascere in
condizioni così miserabili? E quando può averli commessi, supponendo
che questa sia l'unica vita a nostra disposizione? E inoltre, perché
coloro che hanno fatto del male, per quanto grandi possano essere le
loro malvagità commesse in questa vita, che è poi così breve rispetto
all'eternità, debbano essere condannati "per sempre" a
soffrire? Ma sapete cosa significa soffrire per sempre? A causa di
quel brevissimo tempo in cui si è commessa un'azione malvagia?
Una concezione del genere non è per niente in armonia con la visione
che molti abbiamo di un Dio giusto, comprensivo, sempre pronto al
perdono. E' bene che colui che ha fatto del male ne paghi le
conseguenze, ma una volta espiate le proprie colpe, tutti devono poter
ritornare a Dio. Secondo
la concezione della reincarnazione, l'anima attraversa l'esperienza di
tantissime vite, incarnandosi ogni volta in varie forme, vegetali,
animali, umane... Ogni vita è formativa e le permette di evolvere.
Anche quando sbaglia e fa del male, ciò le serve come esperienza per
andare avanti e non commettere più quegli errori. La giustizia di Dio
è superiore a quella degli uomini. Ogni cosa che facciamo agli altri,
tornerà a noi, in questa vita o in una vita futura. Quel che siamo ora
è il frutto di ciò che abbiamo fatto nelle vite passate. Quel che
saremo domani sarà il frutto di ciò che abbiamo fatto ora. C'è un
continuo flusso del divenire, il passato, il presente e il futuro sono
legati tra loro. "Ognuno raccoglie quel che semina" - disse
Gesù. Per cui, se oggi soffriamo per ingiustizie o soprusi è perché
in passato noi stessi abbiamo abusato degli altri. Siamo noi i creatori
del nostro destino. Noi stessi possiamo far sì che la nostra vita
futura sia un paradiso o un inferno. Se amiamo saremo amati, se odiamo
saremo odiati. E' la legge del boomerang: noi lo lanciamo verso gli
altri e l'ambiente circostante, e da esso o da essi tornerà un giorno a
noi. Continueremo a reincarnarci finché un giorno, quando saremo stufi
di questo alternarsi di gioie e di dolori, dove le sofferenze sono
sempre maggiori dei piaceri, cercheremo un Maestro, ed egli ci guiderà
lungo il sentiero che ci riporta al Divino, che ci fa scoprire che Dio
non è all'infuori di noi ma è la nostra stessa natura, che noi siamo
sempre stati Dio, Essere Infinito di illimitata gioia. E allora che ci
fonderemo in Lui.
Meditazione
La
meditazione è antica quanto l'uomo. La capacità di meditare è insita
nella natura umana. Proprio come la capacità di dormire, di respirare,
di mangiare o di amare, anche la capacità di meditare è parte
integrante della nostra natura. In genere siamo continuamente proiettati
verso il mondo esterno, ad incontrare gli altri, ad avere nuove
esperienze, ad esplorare il mondo che ci circonda, a imparare nuove
nozioni o conoscere nuovi oggetti. Meditare significa cambiare direzione
della nostra attenzione, invece che verso l'esterno, portarla verso
l'interno di noi stessi, a scoprire la nostra vera natura: un oceano di
gioia senza fine, di pace imperturbabile, di totale stabilità e
appagamento. Invece di essere vittima dell'oceano impetuoso e delle onde
che alte si infrangono sulla superficie della nostra coscienza, con la
meditazione impariamo ad andare sotto questa vorticosa e turbolenta
attività, che ci procura soltanto sofferenza e limitazione. Quando
andiamo alla radice dell'esistenza, in quel luogo al di là dello spazio
e del tempo che è l'Infinito in noi, allora cessa ogni dolore, proviamo
una sensazione di totalità, di pienezza, di soddisfazione illimitata
senza che ci sia nessun oggetto esterno o persona che ce la procuri. Per
imparare a meditare abbiamo bisogno di un Maestro, di un Guru, di un
essere che viva continuamente nello stato dell'Infinito, pur rimanendo
in questo mondo del divenire. Solo il Guru può condurci all'esperienza
del nostro Sé interiore, dell'Atman, l'Anima universale che permea il
mondo. Solo la sua Grazia ci garantirà un giorno il raggiungimento
dell'Illuminazione, il Samadhi, il Nirvana, lo stato di fusione con Dio.
Ma noi dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo mettere il nostro impegno
nel praticare la meditazione ogni giorno, quanto più tempo possibile e
con la massima dedizione in ciò che facciamo. Nessun Guru può seguire
il sentiero al nostro posto, dobbiamo camminare con i nostri piedi,
anche se sappiamo che lui ci sosterrà ad ogni passo. La meditazione non
può essere appresa da libri, da uno scritto come questo articolo, da
internet, o da qualcuno che sia soltanto un po' più esperto nel campo.
La meditazione va appresa nei centri di meditazione, sotto la guida di
un Guru, l'ideale sarebbe che egli stesso ci "iniziasse" a
questa pratica. Perciò vi invito a cercare il vostro Guru, il Maestro
più adatto alla vostra natura, e, una volta scelto, abbandonarvi
totalmente a lui (o lei), donando tutti voi stessi, rinunciando all'ego
che è il maggiore ostacolo alla realizzazione di Dio. In genere nella
meditazione si usa un suono particolare, un "mantra", che è
la vibrazione del Divino, che riverberando dentro di noi ci conduce
all'Illimitato Essere che da sempre dimora nelle profondità del nostro
spirito. Om
Namah Shivaya
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